Gruppo
insulare vulcanico dell'Egeo appartenente alle Cicladi (75,79 Kmq;
11400 ab.), emerso in età preistorica, costituisce l'orlo
orientale di un antico cratere invaso dal mare nel II millennio
a.C. a seguito di un'eruzione a carattere esplosivo i cui racconti
sono pervenuti a noi attraverso Platone.
L'ampia
baia a forma di mezzaluna che ne deriva (la Caldera) è
fronteggiata da un gruppo di isolotti vulcanici costituiti dai deflussi
lavici delle varie eruzioni, i cui nomi sono: Thirassia,
Aspronesi, Mikrà Kameni, Palea Kameni e Nea Kameni.
Tali isolotti emersero, rispettivamente, con le eruzioni, ben note e precisate, del 97 a.C., del 1570,
del 1707, del 1866 e del 1925.
Gli
scavi hanno rivelato che fin dal IV millennio a.C. l'isola fu sede
di una civiltà molto progredita scomparsa a seguito del cataclisma.
Nell'antichità
l'isola fu abitata dai Minoici e poi da una colonia di Dori e pare
che proprio da essi sia stata dedotta, a metà circa del VII
sec. a.C., la colonia cui si deve l'origine di Cirene.
Nell'
isola di Thira, in località Akrotiri, è stato rinvenuto
un villaggio di età minoica sepolto dall'eruzione avvenuta
3500 anni fà.
Le esplorazioni archeologiche hanno messo in luce strade e resti di
edifici; inoltre, sono stati identificati un tempio di Apollo, in
parte ricavato dalla roccia (VII sec. a.C.) e, nella zona mediana
della collina, l' agorà, un ginnasio e una basilica di età
ellenistica con restauri di età romana.
E' stata rinvenuta anche un'interessante monetazione arcaica ed una ceramica forse di derivazione dorica.
La
maggior parte degli eccezionali affresci che ornavano le pareti
di alcuni ambienti è conservata nel Museo Nazionale di Atene.
In
un'altra località dell'isola, Palai Thera, sono visibili
ulteriori resti della Thera ellenistico-romana, base avanzata della
potenza marittima dei Tolomei.
Il Terremoto non fece solo crollare case, ma un'intera epoca, seppellendola. Santorini non è semplicemente un'isola, Santorini non ha vissuto né si è evoluta come le vicine isole.
La sua storia, i suoi abitanti, le sue opere, andarono sepolti nelle profondità della terra, per poi rinascere. E questo non solo una volta!
Un tempo, al posto dell'attuale Santorini, si trovavano due-tre isolette prive di importanza e che ora sono incorporate nell'isola:
- Il Monte del Profitis Ilias
- Le rocce sovrastanti Athinios, l'odierno porto
- Il Monolithos, una roccia isolata che sorge lungo la costa orientale dell'isola
Questa rappresentava migliaia di anni fà l'isola di Santorini, o come la chiamavano i suoi stessi abitanti del tempo: "Stronghylì", ovvero, "Tonda".
Dopo la catastrofe giunse di nuovo la pace. Prima gli uomini e poi il Vulcano ricominciarono pian piano le attività naturali.
Per quanto riguarda gli uomini, coloro che sbarcarono sull'isola furono dapprima i Fenici (1.300 a.C.) e la chiamarono Kallisti, poi i Dori di Sparta (1.115 a.C.) che avendo come re "Thira", le diedero tale nome. In quest'ultimo periodo furono costruiti porti, città, templi e venne introdotto l'alfabeto.
Successivamente l'isola si alleò con Sparta, Atene e divenne, poi, importantissima base navale dei Tolomei.
Santorini viene successivamente cristianizzata nel III secolo diventando sede vescovile: era il Periodo Bizantino.
I Franchi arrivarono a Thira nel 1204, la battezzarono Santorini ed elessero a capoluogo la fortezza di Skaros.
E' adesso che inizia un lungo periodo di peripezie per gli isolani: lotte Bizantine, incursioni di Turchi, rivalità tra Genova e la Serenissima ... fin quando l'isola non venne annessa all'impero ottomano nel 1579.
Quando poi scoppiò la guerra di Candia, i Veneziani, avendo il dominio nel mare, imprigionarono tutti i Turchi delle isole dell'Egeo e non permisero che a Santorini vi si stabilissero gli ottomani.
In realtà i Turchi non la colonizzarono mai e l'isola visse con relativa autonomia. Gli abitanti sceglievano i loro capi (gerontes) che li rappresentavano presso le autorità ottomane e veneziane. Infatti, l'isola era obbligata a pagare le tasse sia al Sultano, sia alla Serenissima Repubblica di Venezia.
Oggi, il borgo principale, Thira o Firà, è costituito da caratteristiche case bianche, da chiese ortodosse a cupola azzurra (vi è anche una chiesa cattolica in località Firostefani) e numerose gioiellerie, arroccate lungo la parete interna dell'isola alta fino a 400 metri.
La nota distintiva si rinviene inoltre nella miriade di stradine di cui è formato il borgo e destinate unicamente al passeggio.
Tali caratteristiche si rinvengono in quasi tutti gli altri villaggi dell'isola, tra cui Imerovigli, Firostefani, Pyrgos ed in particolare Oia.
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