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Parte di quest'itinerario avverrà in caicco. Informiamoci sugli orari di partenza ed acquistiamo i biglietti in qualche agenzia di Firà. Di regola ci sono due partenze al giorno. Una la mattina (ed è il tour più lungo) ed una il pomeriggio.
Importante: dobbiamo aver cura di indossare scarpe chiuse e calze per camminare comodamente sul Vulcano, la terra è calda. Portiamo con noi dell'acqua e qualcosa da mangiare soprattutto se la gita che faremo è quella della mattina.
Firà-Mesa Ghialòs: è la caratteristica e storica strada che da Firà porta giù al vecchio porto di Santorini (lo possiamo raggiungere anche in teleferica). Molto pittoresca è la discesa (o anche salita) in groppa a volenterosi somari che, rasenti il muretto, scenderanno per noi i 587 gradini larghi, che per la "strada di Ghialòs", portano al caicco.
Il piccolo porticciolo e la sua baia offrono anche la possibilità di un bagno (a mare e venti calmi), dato che l'acqua è bassa fino ad un certo punto. Nella piccola baia noteremo a nord la roccia giallastra che scende verso il mare, laddove corrosa dalla salsedine forma delle grotte.
Il caicco si muove verso ovest e tutt'intorno, in alto ed in basso è stupore! Dietro ed in alto le pareti della Caldera con il bianco tetto di Firà ci sovrastano; ai lati l'isola con le miniere di pozzolana e le sue braccia sembra avvolgerci. Dopo 5 minuti il mare sotto di noi ha già raggiunto i 300 mt di profondità (sarà ancora più profondo).
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Il Vulcano - Nea Kameni: Il caicco passa alla destra della prima massa lavica, Nea Kameni. Il suo aspetto è quasi primordiale, un materiale nerissimo che, uscito dalla terra allo stato denso, si è poi improvvisamente raffreddato e consolidato.
Appena entreremo nel porticciolo ci accorgeremo che l'acqua ha assunto un colore verde opaco per la presenza di zolfo.
Sbarcati dal battello, per circa un'ora, cammineremo verso il cratere del Vulcano. La strada attraversa un paesaggio "infernale" di roccia nera e l'odore di zolfo diventa sempre più intenso man mano che ci avviciniamo alla "bocca". Alla vista del cratere il silenzio cadrà ed il paesaggio cambierà aspetto. Sembra una grande bacinella di pozzolana, pietre con cristalli di zolfo, fumo e zolfo, la terra è caldissima ... a questo punto torniamo verso il caicco, ma prima di imbarcarci di nuovo godiamo di un benefico e rigenerante bagno caldo in acqua sulfurea.
Dal vulcano navigheremo verso la vostra prossima meta: Thirasia, la parte staccata della Caldera. Durante il tragitto potremo notare le due distinte isolette che formano il Vulcano (Palea e Nea Kameni). Dopo Thirasia l'itinerario comprenderà lo stretto tra Thirasia ed Apano Merià con una fermata in una delle due baie, Ammoudi o Armeni.
Da qui comincia il tragitto di ritorno. Il caicco navigherà lungo la caldera, da nord a sud, ed ammireremo la bellezza dell'isola, stavolta dal basso. Arrivati a Mesa Ghialòs risaliremo in teleferica o in groppa al solito volenteroso somaro.
Chi sceglie il "Big Boat Trip", oltre al vulcano, approderà alla pittoresca isola di Thirasia e all'incantevole Oia.
Thirassia: E' la seconda isola per grandezza e non si è sviluppata molto, conta infatti solo 245 abitanti, per lo più pescatori ed agricoltori. La città principale è appunto Thirasia con 145 scalini da fare per raggiungerla.
93 abitanti li conta invece Potamos, abbarbicato in una valle stretta e profonda, caratteristico paese dalle case multicolore scavate nella terra.
Riva, invece, è la zona settentrionale dove si può trovare una bellissima spiaggia sabbiosa, piccole taverne tradizionali sul mare e la pittoresca chiesetta di Santa Irini. Curiosità: Molti affermano che fu proprio questa chiesa a dare il nome all'isola di Santorini, onore rivendicato anche dalla chiesa omonima di Perissa.
Dalla strada litoranea vale la pena fermarsi ad Agrilià, famosa per i tesori della chiesa della Madonna di Lagkadiù.
Andando verso sud dell'isola scopriremo tantissime casette scavate nella terra e, se ci spingiamo verso la punta estrema a sud dell'isola, ritroveremo altri tesori: Il Monastero della Dormizione di Maria Vergine ed un'incredibile "finestra" sulla Caldera.
Da questo punto, guardando l'isola di Santorini, si apre un panorama unico e daremo ragione a colui che chiamò l'isola Stronghylì, cioè Tonda. Un cerchio completo, da Oia ad Akrotiri e l'interno del cerchio coperto d'acqua, nel centro il Vulcano e all'estremità destra Aspronisi ... come una nave passeggeri che entra nel porto!
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